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giovedì 15 ottobre 2009

Smontare un'acquario marino... Mai cosa più noiosa e triste...

Dopo la decisione di smontare tutta la vasca e la rocciata, da dieci giorni a questa parte sono alle prese con il duro lavoro manuale.

Pezzo dopo pezzo la rocciata del vecchio allestimento viene smantellata; Si, pezzo dopo pezzo perchè all'atto dello smantellamento corrisponde un'accurata soffiata sotto il getto della turbelle di ogni singola roccia per allontanare quanta più porcheria che in questi ultimi due anni di vicissitudini varie (purtroppo non acquariofile) si è accumulata sui preziosi substrati, base di ogni acquario marino.

Roccia dopo roccia, perchè il tempo è purtroppo sempre tiranno e allo stesso tempo per non creare sbalzi troppo bruschi nella restanti rocce presenti.

Il livello dell'acqua scende e questa deve essere reintegrata non con la solita acqua dolce d'omosi ma con acqua e sale.... Si proprio come accade per un normale cambio d'acqua, mi appare strano dover mettere nella tanica del reintegro acqua e sale!

Le rocce vengono poi trasferite in capienti tini di platica posti in garages, questo perchè ho ritenuto opportuno dare una sferzata decisa alla vasca elimando prima di tutto la sabbia, che benchè aggiunta in ragione di pochi millimetri ha raccolto in quasi quattro anni uno strato di melma tale da mettersi in competizione con la più lurida porcilaia.

In secondo luogo per pulire per bene i vetri, che causa lo smontaggio in fretta e furia dell'allestimento precedente sono stati a contatto molto stretto e per un tempo tutt'altro che breve con rocce e alghe.

Durante lo smantellamento, ogni tanto il pensiero va a quella vasca che fino a due anni fa per me era bellissima ed in piena salute, mentre sposto una roccia molte volte tra me e me mi dico ahh... Roberto... Qui ti ricordi, c'era quella colonia immensa di Seriatopora Hystrix o ancora qui c'era quella talea di Acropora Tricolor che mi è stata spedita da un'amico acquariofilo di Genova e che non ho mai visto crescere oltre che 2 mm al mese...

I rimpianti sono tanti, magari avrei potuto gestire la vasca diversamente, evitando la svendita a negoziani cannibali di tanto ben di Dio, ma tanti sono anche gli stimoli per fare meglio e per migliorare dove è possibile, non tanto per quanto riguarda la parte tecnica che rimarrà intonsa in quanto ritengo sia ancora di buon livello, ma per tutto quello che riguarda la cura e la gestione della vasca intesa sopratutto come biotopo, che in questo allestimento si rifarà il più possibile a quello di un reef Maldiviano, ma anche come gestione spicciola che sarà ispirata alla sola filosofia berilinese, la più semplice, ma forse in fondo in fondo anche la più efficace e perchè no... economica.

Credetemi i ricordi sono tanti, non ho il coraggio di mettere qui una foto della vecchia vasca, ma chi di voi è curioso e proprio non ne vuole fare a meno di vedere com'era basta che inserisca su google le parole chiave "acquario marino roberto tommasini". La vostra curiosità sarà ripagata.

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